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Deaf Collection

T-SHIRT SEGNANTI #LASCIA UN SEGNO

Il mio incontro con la LIS è stato puramente casuale, potrei ricondurlo a due momenti precisi:

- INCONTRO CON GLI “INVISIBILI”

Sono una giocatrice di beach-volley, per un breve periodo quando finivo di giocare con i miei amici, mi è capitato prendessero il nostro posto in campo un gruppo di circa 12 ragazzi sordi.

Ancora ho viva quella sensazione di distanza e silenzio, che mi lasciò un po’ di tristezza.

Un gruppo di ragazzi mi passava vicino come se ci sfiorassimo in due mondi paralleli, facilitati nell’ignorarsi più che nell’incontrarsi.

- “MORTE DEL VENTO”

Ci sono dei momenti quando pratico kitesurf dove “il vento muore” e ci si mette in attesa guardando il mare.

Una di quelle pause mi regalò la possibilità di dialogare con Riccardo, un ragazzo sordo che gestisce una scuola di lingua dei segni, sfiorai così quella realtà.

Che emozione imparare a segnare il mio nome, che stupore scoprire la possibilità, un po’ come per gli indiani, di rinominare le persone in base ad una loro caratteristica fisica, che dispiacere realizzare che sapere cosi poco di quella realtà, è un’ignoranza che rischia di offendere qualcuno..

#Lascia un Segno

SAI COS'è LA LIS?

È la lingua dei segni italiana, si perché ci sono diverse lingue nelle diverse nazioni e perfino dei dialetti.

Sai di poter sbagliare?

  • Si dice "sordi" e non sordomuti, perché il loro apparato vocale è integro come il nostro.

  • "Sordi" e non "non-udenti" che negherebbe una condizione come se udenti fosse una normalità, o venissero chiamati non-sordi.

  • È una lingua dei segni, non un linguaggio! Così come non diremmo “linguaggio italiano”, sono entrambe lingue ricche di sintassi e fonologia.

  • Segni e non gesti (che son parte del linguaggio mimico). Si usano segni, entità linguistiche complesse e scomponibili in entità più piccole come le parole.

Quello che ho imparato è talmente poco, vorrei imparare facendo e diffondendo.

il mio nome è

Qual è il tuo nome?

RENATA LIS T-SHIRT GIUSTA-.jpg

Ho un sogno pretenzioso, quello di porre i riflettori su un tema importante e poco supportato.

Nel 2006 all’assemblea generale per i diritti, l’ONU ha intimato gli stati membri a riconoscere, sostenere e diffondere la lingua dei Segni del territorio nazionale, con immediata adesione di tutti gli stati membri, tranne l’Italia che solo ultimamente ha riconosciuto la LIS come lingua a tutti gli effetti.

Credo che parlarne sia già la base per un cambiamento e che ognuno possa mettere al servizio i pochi strumenti che conosce per progetti importanti.

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  • Come PsicoStylist credo nella potenza comunicativa di ciò che indossiamo. “Non si può non comunicare” la nostra immagine comunica anche senza la nostra autorizzazione ed io vorrei "mettere al servizio" dei sordi quel messaggio.

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  • Sono una Stilista e vorrei servirmi di grafica e t-shirt per scalfire un varco, abbattere le barriere, unire giocando.

Sto realizzando una linea di t-shirt con grafiche accattivanti e moderne, che attraverso il gioco e la curiosità, spero inconsapevolmente possano avvicinare ad un tema così importante, iniziando a "svelare alcuni dei segni" sordi!

Utopisticamente sogno possano essere un veicolo tra sordi ed udenti, che aprano la strada ad illustrazioni affascinanti, dando voce a questo mondo altrettanto affascinante.

MindStylist

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